Sebbene negli ultimi tempi si sia assistito a un proliferare di blog più o meno culturali, qualcuno si potrà chiedere: che bisogno c’è di un altro blog dove si parla di arte, letteratura, musica e cinema?
La risposta non è semplice, diciamo che questo blog nasce da un bisogno di dire la propria nei confronti delle cose. Queste cose possono variare a seconda dei nostri interessi e delle nostre idiosincrasie. D’altronde si sa, il bisogno di dare la propria opinione su diversi argomenti nasce quanto meno da una sorta di frustrazione o delusione nei confronti di quegli stessi argomenti su cui si vuole scrivere. Delusione di un modo di fare, forse a volte, un poco superficiale o solamente non in sintonia con la nostra personale sensibilità. Infondo è proprio così che nasce uno scrittore: in principio ci troviamo di fronte ad un accanito lettore che però ad un certo punto decide di impugnare la penna perché insoddisfatto per quello che legge e decide di metter nero su bianco le sue opinioni, la sua storia, i suoi sentimenti. Quindi, non volendo giudicare l’operato altrui, abbiamo deciso di dire la nostra, di metterci in gioco, divertendoci, cercando di avere una visione quanto più personale possibile delle cose che amiamo, che studiamo e che un giorno, lo speriamo vivamente, diventeranno il nostro lavoro.
Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?
Prendendo come spunto di riflessione l’omonimo ed enigmatico dipinto di Paul Gauguin, impregnato di significati contemporanei ma anche antichi, classici, proviamo a dire qualcosina su di noi, ma non troppo: del resto questo blog ha anche la funzione di farci conoscere, coi nostri articoli, a voi lettori. Parleremo di cose contemporanee, ma anche apparentemente lontane, in una eterogeneità di temi e argomenti. Il nostro gruppo di lavoro è composto per adesso da poche, anzi, pochissime persone, io e mio fratello. Io studio lettere moderne all’Università statale di Milano e mio fratello si sta laureando in storia e critica dell’arte nella mia stessa università. Nella nostra educazione, non ci è stato mai fatto mancare l’amore e la passione per la cultura a trecentosessanta gradi: dalla Letteratura all’Arte passando per il Cinema e la Musica. Certo, crescendo abbiamo avuto modo di coltivare i nostri personali interessi e approfondire argomenti diversi. Questo è uno dei nostri obbiettivi: scrivere su un po’ di tutto, tenendo come base da cui partire la letteratura e la storia dell’arte. Abbiamo detto che il nostro gruppo è piccolo, ma siamo intenzionati ad espanderlo quanto prima, scegliendo all’interno delle nostre amicizie e conoscenze, persone con un sentire comune al nostro che possano comunque contribuire ad allargare la nostra visione del mondo. La visione del mondo e delle cose su cui scriviamo, scaturisce sempre e comunque da una conoscenza approfondita degli argomenti che stiamo trattando, non leggerete per tanto cose già masticate da altri, ma solo e soltanto la nostra voce. Se leggerete la recensione di un libro, avremo letto quel libro, se leggerete una recensione di una mostra d’arte, avremo visto quella mostra, se parleremo di cinema, serie tv o teatro, state tranquilli: li conosceremo. Conoscere approfonditamente le cose, significa essere liberi, di pensare, di scrivere, elaborare concetti e opinioni, di agire in maniera autonoma e lontana da ripetizioni e banalità che a volte, anzi spesso, capita di vedere, leggere o anche solo sentire.
Ci sforzeremo di non giudicare l’operato altrui, ma proveremo altresì, laddove occorrerà, a distaccarci dal coro, provando a formulare idee, ipotesi, e per esteso, cultura. La voglia di mettersi in gioco c’è, la passione e la competenza soprattutto non mancano. Detto ciò starà poi a voi lettori decidere se seguirci, oppure no, stabilendo se ne vale la pena. Vogliamo in ultimo, per chiudere questa breve presentazione citare una frase del filosofo Leibniz, convinti del fatto che una buona educazione sia indispensabile per poter diventare persone più libere e più aperte alla cultura sotto ogni suo aspetto:
L’educazione può fare tutto, anche far danzare gli orsi.
Alessandro e Marco Audisio
Rispondi