Le nostre anime di notte di Kent Haruf

Avevo già sentito parlare, con giudizi molto positivi, della Trilogia della pianura di Kent Haruf, ma l’incertezza di fronte ad un’opera composta da più libri è sempre tanta. Quando però ho visto arrivare sugli scaffali delle librerie, proprio in queste ultime settimane, Le nostre anime di notte, ho deciso di leggerlo, spinto dalla fama dell’autore che sta godendo in questo momento, dalla bella copertina e dal titolo che si è rivelato perfettamente consonante con ciò che Haruf narra.

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Il libro è ambientato nella cittadina fittizia di Holt, dove già sono ambientate le vicende della Trilogia della pianura, e segue le vite di due personaggi, un uomo e una donna, che ormai in età avanzata, avendo perso entrambi le persone con cui erano sposati e con cui avevano passato la loro vita, decidono di iniziare a frequentarsi, di passare insieme le notti, parlando del passato, condividendo le ansie e le paure per il futuro.
Un giorno, spinta dalla paura di rimanere sola fino alla fine dei suoi giorni e dalla voglia di condividere ancora i suoi sentimenti con qualcuno, Addie Moore fa visita alla casa di Louis, un suo vicino, e gli propone di andare a dormire da lei, di passare del tempo con lei.
Louis è sorpreso da questa proposta, che gli sembra strana, ma accetta e così iniziano quelle notti, quei dolci momenti passati al buio con Addie, in cui le loro anime entrano sempre più in contatto. Le prime notti sono descritte ancora cosparse di imbarazzo, dovuto anche dal fatto di non essere abituati a tutto questo, ma con l’avanzare della narrazione tutto diventa normale e abitudinario, si crea un’intimità forte e pregnante, che lega sempre di più i nostri protagonisti.

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Addie e Louis sono spinti dalla voglia di sapere tutto l’uno dell’altra, di conoscere le loro vite e i loro sentimenti:

Che altro vuoi sapere?
Da dove vieni. Dove sei cresciuta. Com’eri da ragazza. Com’erano i tuoi genitori. Che rapporti hai con tuo figlio. Come mai ti sei trasferita ad Holt. Chi sono i tuoi amici. In cosa credi.
Ci divertiremo un sacco a parlare, eh? disse lei.
Anche io voglio sapere tutto di te.
Non abbiamo fretta, disse lui.
No, prendiamoci il tempo che ci serve.

Sebbene i due si conoscessero già e sapessero cos’era successo nelle loro vite, non si erano mai parlati all’infuori di circostanze formali, già in loro era nata una stima reciproca:

Mi chiedevo come mai hai scelto proprio me. Non ci conosciamo poi così bene.
Credi che avrei potuto scegliere chiunque? Che io voglia soltanto qualcuno che mi scaldi il letto di notte? Un anziano qualsiasi con cui parlare?
Non pensavo questo. Ma non so perché hai scelto me.
Ti dispiace che io l’abbia fatto?
No per niente. Sono soltanto curioso. Me lo stavo domandando.
Perché credo che tu sia una brava persona. Una persona gentile.
Spero di esserlo.
Secondo me lo sei. E ho sempre pensato che fossi degno di stima, qualcuno con cui avrei potuto parlare. E tu cosa pensavi di me, ammesso che tu l’abbia mai fatto?
Ho pensato a te, rispose lui.
In che modo?
Come a una donna attraente. Una persona di spessore. Con un carattere.

Così mentre Addie e Louis si conoscono anche noi consociamo le loro vite, entriamo in contatto con il loro passato, con le loro storie che sono cosparse di amore, ma anche dal dolore del tradimento e della perdita. Sono due persone sagge, consapevoli di ciò che hanno vissuto e di ciò che stanno facendo, che conoscono cosa sia l’affetto e che vivono con ancora più intensità perché sentono di essere ormai anziani, di aver superato una parte della loro vita, ma sono anche consapevoli che non tutto è perduto, di poter continuare la loro vita contando sui veri affetti, sulle persone che davvero vogliono stare vicine a loro.
Come anche la nota di traduzione sottolinea, tutto il romanzo è pervaso da un senso di urgenza, intrinseca al testo, di riempire la propria vita con momenti di serenità finché si è ancora in tempo. Questa urgenza rispecchia anche una condizione dell’autore, si tratta infatti dell’ultimo romanzo di Kent Haruf, che venne composto con rapidità, preso dall’ansia, dalla necessità di raccontare, di lasciare ancora qualcosa.

Ho intenzione di godermi le nostre notti insieme. Finché dureranno.
Lui la guardò. Perché dici così? Sembri me l’altro giorno. Non pensi che dureranno? Magari anche per un bel po’?
Spero di sì rispose lei. Ti ho già detto che non voglio più vivere in quel modo – per gli altri, per quello che pensano, che credono. Non è così che si vive. Non per me, almeno.
Giusto. Vorrei avere il tuo buonsenso. Hai ragione ovviamente.

Addie dice di voler vivere senza pensare a quello che dicono gli altri, anche se ciò è molto difficile perché oltre alle dicerie degli abitanti della cittadina, che ritengono inopportuno da parte di due anziani, incontrasi di notte e passarla insieme, Louis ed Addie devono affrontare i propri familiari che si oppongono alla loro frequentazione, pur non sapendo e non volendo sapere ciò che in realtà li lega.
Il rapporto tra i due si rafforza quando il nipote di Addie, a causa di una situazione famigliare complicata, viene a vivere con lei per un periodo. Tra Louis, Addie e Jamie si viene a creare un rapporto di fiducia molto forte, Addie capisce quanto sia importante per lei l’amore del nipote e Louis assume il ruolo di nonno per questo bambino, che si porta dietro lo spavento per i continui litigi dei genitori e la paura di essere abbandonato dalle persone che più ama.

La narrazione è molto asciutta e decisa, le frasi sono spezzate e giustapposte, i dialoghi assumono un’importanza vitale per la narrazione che scorre veloce, precisa e piacevole. Questa sintassi così stringata fa pesare ogni parola, trasmette la sensazione che ogni frase abbia un senso e un significato profondo.
Ho apprezzato molto questo modo di scrivere che, unito alla semplicità dei sentimenti, arriva direttamente al lettore, lasciandolo di fronte ad un quadro che si arricchisce ad ogni capitolo di nuovi dettagli intimi.
La sensazione che più mi è rimasta impressa è quella della serenità che pervade i momenti in cui Addie e Louis sono sdraiati nel letto, al buio, con la brezza primaverile che entra dalla finestra, mentre parlano e condividono i loro pensieri.

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Le nostre anime di notte è un libro che consiglio a tutti di leggere per iniziare ad entrare in contatto con il mondo di questo scrittore che sicuramente continuerò ad esplorare, leggendo anche i libri della trilogia della pianura.

Link per l’acquisto del libro: Le nostre anime di notte

                                            Alessandro Audisio

3 risposte a "Le nostre anime di notte di Kent Haruf"

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