“Come si vive l’ultimo giorno della propria vita? Le ore trascorrono davvero depurate di qualsiasi preavviso oppure mentre si incrocia lo sguardo di uno sconosciuto, mentre si raccoglie un oggetto caduto a terra, si respira la quotidianità più ordinaria e sciatta con un senso di pienezza diverso, si sente la bellezza dalla vita premere addosso come quando ci si inebria di un ultimo tuffo in mare prima della ripartenza in città?”
La vita sconosciuta di Crocifisso Dentello, edito da La nave di Teseo, è il secondo romanzo dello scrittore che indaga tematiche molto forti e crude, in grado di far riflettere il lettore. É analizzato il tema della perdita di una persona cara, Agata la moglie del protagonista Ernesto, evento che fa scaturire diversi sentimenti contrastanti nella mente del narratore: da una parte la libertà di poter finalmente vivere la sua omosessualità senza aver paura delle conseguenze sulla vita coniugale, dall’altra il senso di colpa per aver nascosto alla moglie, per tutti quegli anni vissuti insieme, i suoi incontri notturni con altri uomini, per la qual cosa non potrà mai ricevere perdono. Importante è anche il tema della lotta sociale, legato in particolar modo alla giovinezza del protagonista, vista inizialmente come unico modo per poter cambiare la propria posizione e per migliorare la propria vita, anche se ha portato ad un nulla di fatto.
“Posso esorcizzare i miei misfatti, le mie mancanze, i miei tradimenti, le mie piccole viltà, ma non posso riscattarli perché manca il perdono di chi li ha subiti.”
Il romanzo ha come protagonista Ernesto, uomo di cinquant’anni disoccupato, che dopo essere stato fuori tutta la notte per consumare rapporti omosessuali a pagamento con dei gigolò nei parchi di Milano, rientra a casa e trova il corpo della moglie Agata steso sul divano privo di vita in seguito ad una emorragia cerebrale. Questo evento drammatico fa riflettere Ernesto sulla vita trascorsa insieme alla moglie e soprattutto sulla vita che le ha tenuto nascosto. Attraverso varie analessi conosciamo la sua giovinezza e quella di Agata, proveniente dalla Sicilia, dalla quale era fuggita per poter trovare maggiore libertà e nuove prospettive al nord.
La narrazione prosegue mescolando momenti del presente con altri del passato. Ernesto riflette sulle proprie azioni e narra i giorni che intercorrono tra il ritrovamento del cadavere e il funerale. Le riflessioni sulla morte sono molte ed Ernesto cerca in tutti i modi di tenere ancora stretto a sé il ricordo di Agata, continuando a ripetere le stesse azioni quotidiane, come se niente fosse successo, osservando le tracce del passaggio di Agata nel mondo, guardando le fotografie della loro vita insieme, mangiando il cibo che la moglie aveva congelato nel frigo per i giorni successivi come se fosse un rito quasi sacrale. Con il proseguire della storia scopriamo quanto questa coppia fosse infelice: Agata faceva la domestica ed era profondamente insoddisfatta dalla sua vita, Ernesto invece è disoccupato e mostra quanto sia difficile per un uomo della sua età trovare un nuovo lavoro, per quanto umile possa essere, quanto sia difficile rimettersi in gioco.
“Non credo fosse solo la corvée dal suo lavoro domestico a debilitarla. Agata sentiva che ogni suo sacrificio, ogni sua rinuncia, ogni sua stilla di sudore, non modificava, non alterava la geometria della sua vita, della nostra vita. Inchiodata a un destino subìto, si frustrava perché lustrare pavimenti sputando sangue ogni giorno che Dio mandava in terra non riusciva a risollevare le nostre magre finanze e quindi lasciava scoperta, in tutta la sua colpevole oscenità, la mia diserzione.”
Le liti tra i due nell’ultimo periodo erano frequenti, Agata non riusciva a capire il marito, che per lei si era arreso, e da sola doveva contribuire a risollevare il bilancio familiare, anche se tutti i suoi sforzi e tutto il suo duro lavoro non si trasformavano in nulla di concreto e di duraturo.
Questa venerazione nei confronti della moglie defunta però entra in contrasto con i continui rapporti a pagamento che Ernesto cerca nei luoghi più squallidi di Milano, pur conscio che quello che sta facendo sia umiliante e svilente e in qualche modo insulti la memoria della moglie.
La storia della giovinezza di Ernesto scorre parallela con il presente: scopriamo come ha conosciuto Agata, ovvero frequentando lo stesso gruppo di giovani rivoluzionari, veniamo a sapere le prime parole che si sono detti, viene descritto il loro primo ballo insieme e la loro prima notte d’amore. Anche la storia del loro passato rivoluzionario nasconde ancora dei dettagli misteriosi, infatti Ernesto, Agata e gli altri del gruppo, guidati da Faenza, stavano programmando un attentato ai danni di un giornalista che condannava aspramente gli attentati che avvenivano all’epoca (negli anni Settanta). Qualcosa però era andato storto e l’esito della loro azione aveva portato a delle conseguenze inaspettate.
Questa indagine del passato è dunque un elemento rilevante del romanzo, poiché ci fa capire quanto la storia della giovinezza del protagonista abbia influenzato profondamente quella che è la sua vita da persona adulta, con dei sensi di colpa e delle esperienze che ancora lo caratterizzano e modificano la sua esistenza.
“Talvolta mi sorprendo a pensare se davvero il passato e il presente siano due tempi della mia stessa vita oppure due vite completamente opposte rammendate nottetempo a mia insaputa, battezzate dallo stesso corpo e dalle stesse generalità.”
Il romanzo è scritto bene ed è ricco di immagini potenti e pregnanti, che lasciano un segno nella mente del lettore. La riflessione sul tema della morte è portata avanti con grande abilità e con elementi nuovi e mai banali. Si legge tutto d’un fiato. Forse il tema dell’omosessualità poteva essere sviluppato più in profondità, anche se ciò che si scopre alla fine del romanzo dà un significato particolare a tutta la storia. Rivolto ad un pubblico di intenditori e di esperti, ma non solo, potenzialmente anche a tutti coloro che vogliono leggere un romanzo mai scontato e vogliono avvicinarsi a tematiche forti e attuali.
Assolutamente consigliato a chi vuole immergersi in una storia intensa scritta con grande maestria.
Alessandro Audisio
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