From London to Oleggio: La moda al tempo di Caravaggio.

Al Museo d’Arte Religiosa “p. A. Mozzetti” di Oleggio (NO) sarà possibile visitare fino al 26 di giugno la mostra La moda al tempo di Caravaggio e alcune sete preziose del Museo d’Arte Religiosa “p. A. Mozzetti” di Oleggio di ritorno da Londra. L’esposizione è curata dalla direttrice del MAR: Flavia Fiori.

A seguito della mostra, Caravaggio. Fashion and Fabrics, svoltasi a Londra presso il Museum of the Order of St. John, da ottobre 2016 a gennaio 2017, e curata da Francesco Gonzales, Flavia Fiori e Tom Foakes; il museo oleggese ha voluto offrire la possibilità di ripercorrere la mostra londinese esponendo le stesse opere prestate nella capitale britannica.

Le sedi delle antiche confraternite, poste all’interno della chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, fanno da cornice a questa mostra che si pone l’obiettivo di indagare i rapporti tra l’arte pittorica di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (Milano 1571- Porto Ercole 1610) e l’arte tessile coeva.

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Allestimento della mostra con abito della Madonna del Rosario e le due pianete di inizio Seicento, pianeta verde in damasco, quella rosa salmone in raso liseré.

Partendo dal quadro de “I bari”, dipinto da Caravaggio nel 1595, si cerca di mettere in risalto la cura nella resa dei materiali e delle decorazioni che caratterizzano le vesti dei personaggi ritratti. Ovviamente nel museo oleggese il dipinto è riprodotto in un grande formato fotografico, mentre nella mostra londinese era presente uno dei due originali, che è conservato proprio presso il Museo dei Cavalieri di Malta, dopo che è stato attribuito al grande maestro da Sir Denis Mahon nel 2007.

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Caravaggio, I Bari, 1595, Londra, Museum of the Order of St. John

Al piano terra ad attirare fin da subito l’attenzione è lo scamiciato della Madonna del Rosario di fine Cinquecento. Lo scamiciato è un abito senza maniche confezionato in damasco blu. Il motivo decorativo del damasco è definito da rametti arcuati con fiori, pigne e foglie disposti a “S”, questo motivo decorativo è definito “a spianzi” ed è tipico di questo periodo. L’abito era utilizzato per vestire una statua lignea rappresentante la Vergine con il Bambino, oggi conservata in museo, che veniva portata in processione. Il vestito è esposto insieme a due pianete coeve: la pianeta è il più importante dei paramenti liturgici occidentali e viene indossato esclusivamente per la celebrazione della messa.

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Abito della Madonna del Rosario, fine ‘500, damasco

Nella sala degli ex voto si possono ammirare tre pianete della prima metà del Seicento che permettono un confronto tra decorazioni a maglie strette e a maglie larghe, presenti anche nelle vesti dei personaggi ritratti da Caravaggio. Al primo piano viene proposta una selezione di paramenti della seconda metà del Seicento. Per esempio sono esposte tre pianete confezionate con un damasco dal decoro impostato a maglie ovali, che presentano al centro un motivo a vaso baccellato dal quale si aprono, a raggiera, cinque fiori recisi: un garofano, due tulipani, due fiori a cinque petali. Questo decoro è tipico della produzione tessile lombarda.

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Particolare del damasco della pianeta rossa a fiori piccoli

Una mostra interessante che cerca di sdoganare quella distinzione retrograda tra arti minori e arti maggiori, mettendo finalmente in chiaro che, come i fili si intrecciano a formare la trama, così sono i rapporti tra arte tessile e arte pittorica: un continuo intrecciarsi di scambi tra pittori e ricamatori che hanno come risultato dei capolavori dal valore inestimabile di cui il territorio della Diocesi di Novara ne è ricco.

La mostra è stata realizzata con il supporto della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Oleggio, l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Novara, il Comune di Oleggio, la Confartigianato Imprese Piemonte Orientale e in collaborazione con il Progetto Città e Cattedrali ideato da Fondazione CRT.

Maura Mattachini

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