Mi sia concesso di iniziare chiedendo scusa se, dopo qualche giorno da un importante avvenimento per noi di LetterArti, ci ho messo così tanto tempo per parlarne a voi nostri cari lettori. Gli impegni accademici sono stati tanti e impellenti e a ciò non mi sono potuto sottrarre e ho dovuto concedere a questi tutto il mio tempo e le mie energie. L’avvenimento importante da ricordare è che lo scorso sei novembre LetterArti ha compiuto il suo primo anno di attività. Senza voler essere troppo referenziale e melenso vorrei solo dire poche parole, discutere solo un poco sullo stato delle cose dopo un anno di lavoro. La prima cosa da fare è ringraziare tutti coloro che in questo anno di attività hanno collaborato costantemente con la nostra redazione: Chiara Franchi e Niccolò Iacometti, il loro impegno ha certamente incrementato l’afflusso di lettori e soprattutto di articoli pubblicati sulla nostra piattaforma. Un grazie sentito va anche a tutti voi che ci leggete e che ci seguite, ormai iniziate a essere tanti e speriamo che con il tempo diventiate sempre di più. Non è facile al giorno d’oggi far sentire la nostra voce (lo dicevamo già un anno fa nel nostro articolo di apertura), specie in un proliferare senza soluzione di continuità di informazioni più o meno corrette, che rischiano di essere già state masticate e triturate da altri e di essere fornite ai lettori sotto forma di buona informazione, riuscendo così a mescolarsi e a infiltrarsi tragicamente nel mezzo delle più vere e genuine notizie e recensioni. Quello che ci auspichiamo è un progressivo ampliamento dell’offerta culturale, attraverso il reclutamento di nuovi autori che possano rendere più eterogeneo il campo degli argomenti trattati. In un anno le persone che collaborano con LetterArti si sono raddoppiate, l’auspicio è quello che con questo nuovo anno di attività l’espansione si quadrupli: ma noi non abbiamo fretta.
Le inquietudini più grandi che cerchiamo di affrontare e che derivano dal contemporaneo modo di vedere la cultura sono due. La prima, e non mi stancherò mai di dirlo, è la disperante riduzione dell’offerta culturale elargita dall’industria culturale massificata delle mostre d’arte che, nonostante ci siano stati dei segnali di discontinuità con questa brutta pratica, continua a produrre ininterrottamente mostre sempre sugli stessi artisti, riducendoli quasi a feticci e appiattendo la conoscenza del pubblico che le va a vedere. La seconda, ancora più inquietante, è legata al fatto che l’università, l’unica istituzione che può fare davvero qualcosa nei confronti di queste pratiche, spesso ai suoi più alti livelli, sia arroccata su se stessa tra baronie e giochi di potere, che avvengono soprattutto nelle università statali e in specifici dipartimenti. Dietro la scusa dell’operare per l’eccellenza e la vera sapienza si limitano forzosamente i posti di accesso per le specializzazioni, reclutando i cosiddetti “migliori” e magari su sette o otto posti disponibili si concede solo a tre individui di accedere al livello successivo di studi: questa cosa è scandalosa e profondamente ingiusta oltre che orrendamente ipocrita. E tutto questo, a mio parere, non certo perché gli altri candidati non siano meritevoli. Fortunatamente questo non avviene in tutte le università, ma solo in taluni dipartimenti guidati da menti molto contorte.
Non volendo divagare oltre sulla questione, che pur meriterebbe ben altro spazio, voglio solo aggiungere che, nonostante queste durevoli e persistenti problematiche, noi di LetterArti faremo di tutto per produrre buoni articoli al fine di informarvi come meglio non si potrebbe sulle nostre passioni e anche sulle nostre idiosincrasie. La strada è ancora in salita e gli obiettivi da raggiungere sono tanti ma questo non ci spaventa, anzi ci motiva ad agire e a lavorare con determinazione, passione e soprattutto competenza. Nei prossimi mesi, ve ne accorgerete, il lavoro di pubblicazione degli articoli raggiungerà l’uniformità, ovvero tenteremo di pubblicare periodicamente almeno tre articoli al mese così da mantenere la nostra promessa di incrementare l’offerta culturale verso il nostro pubblico. Personalmente sono anche molto contento dell’aspetto più propriamente letterario del Blog curato da Alessandro Audisio, il quale propone articoli mai banali e con un occhio puntato sempre verso il contemporaneo. Il felicissimo eclettismo di Niccolò Iacometti e la sua multiforme curiosità e sete di sapere lo portano a spaziare dall’architettura alla scenografia, passando per la pittura e quindi per la storia dell’arte. Quanto a me e a Chiara Franchi il nostro compito risiede, ormai lo avrete capito, nel farvi conoscere eventi e mostre di storia dell’arte che si svolgono prettamente nei luoghi in cui operiamo, ossia nel nord Italia. Ci ripromettiamo di iniziare una serie di articoli con un taglio più critico legato meno alle mostre d’arte e più a tematiche della storia dell’arte in generale, connessi ai nostri personali interessi di ricerca. Se dovessimo dire quali articoli sono andati meglio, certamente molto letti sono stati gli articoli sulle varie sfaccettature dell’arte Giapponese, o di artisti meno noti al pubblico come Canaletto e Rubens, o ancora molta attenzione è stata prestata agli articoli più di critica che non di storia dell’arte pura: di questo siamo molto soddisfatti. Manca ahimè una più sorvegliata attenzione e divulgazione verso il periodo della storia e della critica dell’arte medievale e verso la letteratura se volgiamo più classica, ma ogni cosa a suo tempo e l’anno che abbiamo davanti è lungo.
Salutandovi vorrei nuovamente ringraziare tutti coloro che ci seguono non solo sul Blog (cosa di primaria importanza) ma anche sulle nostre pagine social con commenti di apprezzamento nei confronti del nostro lavoro. In ultimo non mi resta che dire: tanti auguri LetterArti.
Marco Audisio
Gran bell’articolo
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Grazie!
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