⚠️ Attenzione: questa recensione contiene spoiler ⚠️
C’era sicuramente grande attesa da parte dei fan della serie per le quattro puntate inedite di Gilmore girls, che a grande richiesta sono state realizzate dalla creatrice della serie Amy Sherman-Palladino per concludere (?) uno show che ha appassionato generazioni di telespettatori.
Una mamma per amica: di nuovo insieme è composta da quattro puntate da un’ora e mezza circa ciascuna, ognuna delle quali è ambientata in una stagione dell’anno da cui l’episodio prende il nome. La serie ha preso avvio nel 2000 e si è conclusa con la settima stagione nel 2007 con la mancanza però della scrittura della sua creatrice, che ha abbandonato lo show alla stagione conclusiva per il mancato raggiungimento di un accordo con la casa di produzione della serie.
Per questo abbandono improvviso in molti si sono chiesti quali fossero le intenzioni di Amy Sherman per la conclusione della serie e quindi per le vicende di Lorelai e Rory, e non l’avremmo mai saputo se Netflix, colosso americano di contenuti multimediali in streaming, non avesse colto l’occasione di dare risposte ai fedeli spettatori e di creare un evento mediatico di grande risonanza.
Quest’estate spinto dalla grande attesa per questo revival ho rivisto tutte e sette le stagioni, ho riso molto grazie alle vicende delle due protagoniste e grazie agli strani personaggi di Stars Hollow, mi sono arrabbiato quando qualcuno stava commettendo un errore (odiosa Rory quando abbandona gli studi), insomma mi sono affezionato ancora una volta a questo mondo e mi sono creato un’aspettativa altissima nei confronti di queste famose quattro puntate, che ormai erano state annunciate quasi da un anno. Soprattutto mi aspettavo finalmente di vedere il lieto fine (o anche un qualsiasi genere di finale concreto) tanto agognato per le ragazze Gilmore.
Il revival parte con la stagione invernale, con le feste subito dopo Natale, con la neve tanto amata da Lorelai che ne riesce a percepire l’odore. Mi dico: finalmente di nuovo a Stars Hollow, finalmente di nuovo Lorelai e Rory con i loro dialoghi lunghissimi e quasi logorroici, di nuovo nel mondo tanto amato da milioni di persone.
Quindi sì, in queste puntate ritroviamo tutti i personaggi che hanno preso parte alle sette stagioni precedenti, per i primi minuti stiamo a commentare come siano cambiati con il tempo oppure come non sembrino invecchiati di un giorno, insomma è come un ritorno a casa.
Le scene divertenti, gli aneddoti e i riferimenti a fatti o personaggi molto noti sono sempre dietro l’angolo e fanno sorridere e passare bei momenti in allegria. Fantastiche le avventure di Kirk che ogni tanto compare sullo schermo per dare vita a scenette molto carine, come quella del nuovo servizio di car sharing con il nome di ooober, quella del corto diretto da lui che ha come protagonista il suo animale domestico, un maialino, oppure la sua partecipazione alla cena del venerdì a casa di Emily, dove si comporta da bambino delle elementari. Anche il personaggio di Paris Geller, amica di Rory fin dalla frequenza della Chilton, è protagonista di momenti molto divertenti, i miei preferiti delle quattro puntate, si scopre come sia proseguita la sua vita e che fine ha fatto Doyle, il fidanzato che era ancora insieme a lei alla fine della settima stagione, diventato uno sceneggiatore per Hollywood.
Da subito scopriamo che Lorelai è ancora insieme a Luke, anche se non hanno ancora compiuto il passo del matrimonio, e che Rory, dopo aver seguito la campagna di Obama, gira per il mondo per collaborare a diverse redazioni giornalistiche, insoddisfatta della sua condizione lavorativa e anche della sua situazione sentimentale.
La vita di Emily è stata invece completamente rivoluzionata a causa della morte di suo marito Richard (anche nella realtà l’attore che lo interpretava, Edward Herrmann, è scomparso nel 2014) con cui aveva condiviso cinquant’anni della sua vita. Questo evento drammatico spinge Lorelai a consigliare a sua madre di andare da una analista, Emily accetta il consiglio della figlia ma la incastra in una specie di terapia di coppia, altro evento che da la possibilità di creare scene divertenti.
Ci sono però degli elementi che non mi sono piaciuti, magari anche delle piccolezze per qualcuno, ma che io ho notato perché volevo vedere un finale perfetto sotto ogni punto di vista.
Per prima cosa mi sembra che il minutaggio delle puntate a volte sia stato gestito male: se infatti nella prima puntata abbiamo passaggi bruschi e non segnalati di tempo, come quando un momento prima siamo a Stars Hollow, un momento dopo a Londra con Rory, e poi subito dopo a Stars Hollow dove Rory è già tornata (WHAT?), nella terza si concedono addirittura più di venti minuti alla scena del musical, motivata forse solo per una questione autocelebrativa dell’autrice, ma che è abbastanza pesante da digerire soprattutto perché no-sense (il musical di solito mi piace).
I molti riferimenti alle stagioni precedenti sono ben accetti (il corto di Kirk, il mais che Rory aveva rubato dopo aver baciato per la prima volta Dean ecc.) ma quando hanno un loro perché.
Questione Sookie: avevo già sentito che probabilmente Sookie avrebbe fatto una piccola apparizione nella serie, però mi sembra davvero troppo piccola, capisco che Melissa Mccarthy, dopo aver sfiorato un oscar ed essere stata inserita nel 2016 al secondo posto della classifica delle attrici più pagate, non sia più abituata alle cifre proposte dalle serie TV, ma poteva sforzarsi e concedersi per un’ultima volta alla serie che le ha dato fama. Lo spettro di Sookie aleggia per tutte le puntate ma appare solo nell’ultima, dopo essere stata isolata in una foresta ad apprendere tecniche di cucina estrema, per realizzare la torta di matrimonio di Lorelay e Luke e promettere che tornerà come cuoca al Dragonfly. Sookie, la migliore amica di Lorelay, non appare nemmeno nella scena del suo matrimonio! (Potevano anche metterci un cartonato ma almeno mettercela)
Sicuramente la puntata che secondo me incarna di più lo spirito gilmore girls è l’ultima, che ha un buon ritmo narrativo e che contiene elementi divertenti ma anche più seri come la telefonata di Lorelai a sua madre per raccontare un aneddoto significativo su suo padre, che non era stata in grado di raccontare durante il ricevimento dopo il funerale. Il finale però mi lascia interdetto, le reazioni sui social si sono fatte sentire tra chi ha gridato allo scempio e chi invece ragionevolmente ha valutato la serie per i suoi pregi e i suoi difetti. Se è vero che Amy Sherman ha lasciato molte porte aperte (riuscirà Lorelai ad ampliare la locanda? Rory pubblicherà il libro sul rapporto con sua madre riuscendo finalmente a trovare successo? Troverà l’amore della sua vita? E soprattutto cosa farà per quanto riguarda il figlio che aspetta?) è anche vero che ha lasciato ai fan della serie la chiave per risolvere tutti questi dubbi, importantissimo infatti è il dialogo di Rory con suo padre poco prima della fine dell’ultima puntata, che lascia presagire una soluzione come quella di Lorelay, che ha allevato da sola sua figlia, e il fatto che le vicende di Lorelai e Rory continuino ad appassionare ancora oggi fa immaginare una buona riuscita del libro. Avrei preferito insomma un finale più definito e positivo ma sicuramente le sei ore passate in compagnia di Gilmore girls sono ore ben spese.
I fan-telespettatori però non possono avere mai pace, infatti ora il grande interrogativo è: SARÀ DAVVERO LA FINE ?
Alessandro Audisio