Sempre maggiore interesse ha iniziato a circondare il mondo fantasy creato da Leigh Bardugo che però solo negli ultimi tre anni ha fatto la sua comparsa anche in Italia, grazie alle traduzioni uscite per Mondadori: prima è stata tradotta la duologia di Sei di corvi e poi la trilogia di Tenebre e ossa, anche se l’ordine di uscita in lingua originale è stato l’opposto. Sicuramente la duologia è più matura rispetto alla trilogia originaria e soprattutto Sei di corvi è stato apprezzato da moltissimi lettori e quindi è forse proprio per questo che è stato portato in Italia per primo.
Se si vuole seguire la storia cronologicamente è opportuno però partire dalla lettura di Tenebre e ossa, il primo volume della trilogia Grisha (il Grishaverse infatti è il nome dato al mondo fantastico ideato dalla autrice) e, una volta terminati i tre libri, rivolgersi alla lettura di Sei corvi perché, sebbene le storie non siano direttamente collegate, il mondo descritto è lo stesso e nella duologia tornano anche alcuni personaggi dei libri precedenti, quindi si incappa in qualche spoiler, uno anche abbastanza rilevante! (come è capitato a me, avendo iniziato dalla lettura di Sei di corvi e poi de Il regno corrotto).

Tenebre e ossa ci fa immergere in questo universo inventato, ci troviamo a Ravka, un regno che trae direttamente ispirazione dalla Russia zarista e che sta vivendo un momento di grave difficoltà, sempre più logorato dalla guerra con i paesi confinanti, ma anche a causa della Faglia d’Ombra. Parte del territorio del regno è stata infatti inghiottita dall’oscurità e al suo interno è abitata da mostri, i volcra; la faglia divide in due Ravka: da una parte c’è la zona costiera che permette gli scambi commerciali via mare, dall’altra c’è la zona continentale. Per raggiungere la costa è necessario quindi attraversare ogni volta questo territorio inghiottito dalle tenebre e ogni traversata comporta molte perdite a causa degli attacchi di questi mostri che vi abitano.
Il regno è protetto da due corpi armati: il Primo esercito, così come viene menzionato nel libro, è costituito da soldati che si difendono con le armi tradizionali, il Secondo esercito è invece composto dai Grisha, ovvero persone dai poteri straordinari, che si dividono in varie categorie in base al tipo di potere che possiedono. Ci sono i Corporalki le cui doti permettono loro di curare le ferite, di manipolare l’aspetto di una persona o di controllarne le funzioni vitali; ci sono i Materialki che possono manipolare la materia e infine ci sono gli Etherealki che possono controllare il fuoco, l’aria o il vento. Il sovrano di Ravka punta moltissimo su queste persone dotate di poteri per riuscire a far tornare nuovamente il suo regno allo splendore e si fa consigliare dal Grisha più potente di tutti, l’Oscuro, un Etherealki molto particolare che è in grado di controllare le tenebre.

La protagonista della storia è Alina Starkov, una bambina che ha perso i genitori e che cresce in un orfanotrofio insieme all’amico Mal, l’unica fonte di gioia nella sua vita e di cui è segretamente innamorata. Alina non dimostra di avere particolari poteri e raggiunta l’età necessaria è arruolata nel primo esercito come cartografa. La ragazza è debole e impacciata, al contrario di Mal che è invece più sicuro di sé e un talentuoso soldato. Tutto cambia però quando il reggimento di Alina e Mal deve attraversare la Faglia, il convoglio è attaccato con violenza dai volcra e anche i Grisha non riescono a respingere l’attacco. Quando però Mal sta per essere ucciso di fianco ad Alina, in lei si risveglia un potere immenso, la capacità di evocare la luce che mette in fuga i mostri.
La vita della nostra protagonista cambia repentinamente e viene ammessa nei ranghi dei Grisha, tutto il regno ripone le speranze in lei per vedere finalmente scomparire la Faglia d’Ombra che aveva portato tanta miseria, ma si sa che quando si scopre un potere enorme le insidie sono dietro l’angolo e Alina dovrà imparare di chi fidarsi e di chi no.
Il romanzo è avvincente e si fa leggere con grande velocità, coinvolge moltissimo il lettore e gli garantisce ore di svago a seguire le sorti di Alina e di Ravka. C’è anche qualche pecca: il mondo magico costruito ricorda molte altre storie già lette e forse qualche colpo di scena è un po’ prevedibile, ma comunque Tenebre e ossa si conferma un ottimo romanzo fantasy.

Per ora della trilogia ho letto solo il primo volume ma conto di recuperare anche gli altri al più presto. Ho letto però per intero la duologia di Sei di corvi e vi voglio parlare anche di questi due libri.
Sei di corvi è un romanzo ricco di azione, appassionante e che non rinuncia però ad una caratterizzazione dei personaggi davvero approfondita e anzi ne fa uno dei suoi punti di forza più apprezzabili. La storia si svolge dopo gli eventi narrati nella trilogia di Tenebre e ossa, ma gli elementi fondanti del mondo descritto rimangono gli stessi. I protagonisti della narrazione sono sei ragazzi che si portano dietro un passato difficile e costellato di traumi con i quali devono convivere per imparare a superarli. Kaz, Inej, Nina, Matthias, Jesper e Wylan sono i nostri protagonisti ed è impossibile non affezionarsi a loro durante la lettura. Questo gruppo di ragazzi che è anche una delle bande più temute di Ketterdam, città mercantile dichiaratasi neutrale nelle lotte tra i diversi regni, è incaricato di portare a termine una missione ritenuta impossibile dai più: intrufolarsi in uno dei luoghi più sorvegliati del loro mondo, ovvero la Corte di Ghiaccio del regno di Fjerda, nemico giurato di Ravka, e liberare un prigioniero d’eccezione, uno scienziato che con i suoi esperimenti può stravolgere la realtà nella quale vivono, infatti ha sintetizzato una sostanza capace di amplificare all’estremo i poteri dei Grisha i quali però dopo averla assunta hanno basse possibilità di sopravvivere. I Grisha infatti fuori dal loro regno vengono o sfruttati per gli interessi altrui oppure vengono perseguitati, proprio per le loro abilità fuori dal comune: a Ketterdam i ricchi mercanti li usano per garantirsi maggior potere e sarebbero in molti a giovare di questa scoperta scientifica.
Sei di corvi è un fantasy riuscito, dalla scrittura scorrevole, ma mai banale, che descrive un mondo crudele e senza regole che però non si allontana poi così tanto dalla nostra realtà. Le tematiche trattate sono molte: dallo schiavismo alla superstizione religiosa che porta alla persecuzione, dalla discriminazione del diverso alla mancanza di scrupoli per perseguire i propri obbiettivi e sono proprio queste tematiche che fanno di Sei di corvi un fantasy tanto apprezzato e amato.

Infine voglio parlarvi velocemente de Il regno corrotto, anche se non posso anticiparvi troppo della trama per non rovinarvi il piacere della lettura. Il romanzo è una degna conclusione della duologia, ancora i personaggi sono il vero punto di forza di questa storia e devo dire che la Bardugo è stata bravissima a costruire un finale molto coerente, dove tutto torna e l’intreccio che incontra diverse complicazioni durante il suo svolgimento alla fine si scioglie con grande credibilità. L’unica pecca che ho trovato in questo secondo volume è la presenza, un po’ troppo insistita, dei flashback che descrivono il passato dei protagonisti: se in Sei di corvi erano essenziali per presentarci i personaggi, ne Il regno corrotto mi sembrano a volte un po’ troppo ridondanti e ripetitivi e fanno rallentare troppo il ritmo della narrazione. Sicuramente quindi il mondo creato da Leigh Bardugo è capace di regalare ai lettori molte emozioni e uno svago appassionante e coinvolgente che vi farà evadere dalla realtà.
Alessandro Audisio
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