Il romanzo è stato pubblicato nel 2005 da Kazuo Ishiguro, scrittore di origine giapponese ma che ormai da molti anni vive in Gran Bretagna, ed è subito diventato uno dei più grandi successi dell’anno, essendo stato giudicato dalla rivista americana Time il miglior libro del 2005 ed essendo stato inserito nella lista dei migliori romanzi scritti in lingua inglese pubblicati dal 1923 al 2005.
Il romanzo è ambientato in un presente distopico che però non ci viene da subito presentato come tale, il lettore avverte che c’è qualcosa che non va in questa realtà, che c’è una terribile verità dietro alle parole della protagonista, ma non riesce a capire cosa con precisione.
La voce narrante è quella di Kathy, una giovane donna che attraverso la tecnica del flashback ricorda la sua storia, la sua infanzia, la sua giovinezza, le sue amicizie, insomma tutto il suo mondo, tutto il suo universo. I personaggi principali, oltre alla voce narrante, sono Ruth e Tommy due ragazzi che condividono quasi l’intero percorso di vita con Kathy, frequentano la stessa scuola, fanno le stesse esperienze diventando amici, veri amici, legati in modo quasi viscerale.
I diversi piani temporali si confondono spesso tra di loro, com’è tipico nella mente di chi ricorda, dando vita ad una narrazione molto realistica e coinvolgente che implica il lettore nello scorrere dei pensieri della protagonista.
Era davvero straordinario, il modo in cui gli anni sembravano annullarsi, e noi ci trovavamo così a nostro agio insieme.
Lo sfondo dell’infanzia e dell’adolescenza dei protagonisti, i due periodi indagati con più dettagli, ma anche in un certo senso i più sfocati e richiamati a fatica dalla protagonista, è Hailsham, una scuola speciale, che nasconde un segreto che i nostri protagonisti sembrano aver sempre saputo ma di cui non hanno mai parlato, come se parlandone questo sospetto, questo dubbio potesse diventare realtà.
L’autore riesce ad indagare in modo profondo i tre ragazzi, facendoci notare tutte le sfaccettature dei loro caratteri, mettendo in evidenza i loro punti in comune e le differenze che li rendono speciali.
Non lasciarmi è un romanzo davvero notevole perché riesce a mettere a nudo i sentimenti, a metterli in rilievo nella loro semplicità. Le forti emozioni che le pagine di questo romanzo trasmettono al lettore sono talvolta dolci carezze e talvolta pugni allo stomaco che ci fanno riflettere sui nostri sentimenti più intimi e più primari.
Il rapporto di amicizia tra Kathy, Ruth e Tommy viene descritto attraverso le diverse età, attraverso i cambiamenti che li coinvolgono nella loro adolescenza, attraverso le tensioni che si creano talvolta tra di loro, fino alla loro vita al di fuori di Hailsham, dove i loro rapporti diventano ancora più profondi a causa anche di una maggiore consapevolezza.
L’eta adulta diventa l’occasione per ricordare, per capire, per scusarsi anche per le varie incomprensioni createsi negli anni e per andare avanti, anche se non si sa dove e non si sa per quanto.
I momenti più importanti della vita dei tre protagonisti vengono quasi solamente accennati con grande delicatezza, raggiungendo punti di pathos davvero commoventi, caratteristica che mi ha ricordato un po’ la narrativa di Giorgio Bassani per il quale è importante più di tutto riportare a galla ciò che è stato perduto, ciò che si fa fatica a ricordare anche perché talvolta legato a qualcosa di doloroso.
Nell’ultima parte del romanzo nasce nelle menti dei nostri protagonisti una speranza grazie alla quale poter sfuggire al terribile destino che li attende, il che ci porta alla conclusione.
Così quella sensazione mi afferrò di nuovo, sebbene cercassi di allontanarla: la sensazione che fosse ormai troppo tardi; che c’era stato un tempo in cui tutto avrebbe avuto un senso, ma che avevamo perso l’occasione, e che ci fosse qualcosa di ridicolo, di riprovevole addirittura, nel modo in cui stavamo pensando e pianificando il futuro.
Particolare è anche la scelta del titolo che proviene da un episodio del libro molto importante e che troverà spiegazione solo alla fine. Il titolo del romanzo “Never let me go” è anche il titolo della canzone su cui Kathy da piccola ad Hailsham balla tenendo stretto tra le braccia un bambolotto, momento che nello svolgimento della trama viene più volte richiamato. Il titolo stesso quindi è un altro modo per sottolineare come il ricordo di quegli anni dell’infanzia sia così importante per i tre ragazzi.
Non lasciarmi è un romanzo che mi ha colpito particolarmente e che consiglio a tutti, soprattutto a coloro che vogliono trovare sentimenti veri e forti, che vogliono immergersi in una storia di amicizia e di amore dai risvolti inaspettati.
Da questo romanzo è stato tratto anche un film, uscito nel 2010, con protagonisti Keira Knightley, Carey Mulligan e Andrew Garfield, per la regia di Mark Romanek.
Alessandro Audisio
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