Dopo il grande successo internazionale raggiunto da Persone normali, il romanzo precedente dell’autrice dal quale è anche stata tratta un’acclamata serie televisiva, Sally Rooney torna con un nuovo attesissimo libro Dove sei, mondo bello nel quale riprende la sua indagine dei rapporti sentimentali nella contemporaneità. Sally Rooney è una scrittrice abbastanza divisiva perché sentendo i vari pareri dei lettori si trova spesso chi la ama senza se e senza ma o chi invece prova una certa avversione nei suoi confronti. Certo la sua scrittura è asciutta e diretta e non lascia tanto spazio ai lirismi, e questo potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma credo che l’antipatia di molti verso Sally Rooney sia più dettata dalla sovraesposizione mediatica a cui è andata incontro: è difficile vivere nella contemporaneità, avere dei profili social ed essere appassionati di libri e non aver visto decine o centinaia di post che riguardano i romanzi della scrittrice irlandese.

Io devo dire che avevo apprezzato moltissimo Persone normali (ve ne avevo parlato qui https://letterarti.wordpress.com/2019/07/25/persone-normali-di-sally-rooney/) e mi ero aggiunto al coro di chi lo aveva recensito positivamente, ma purtroppo questo nuovo romanzo della Rooney ha deluso le mie aspettative cadendo in uno schema ripetitivo per quanto riguarda la trama ma anche le tematiche trattate. Persone normali infatti era il primo libro della scrittrice a cui mi accostavo e quindi l’effetto novità era stato positivo e avevo trovato interessante il modo di narrare della Rooney, in Dove sei, mondo bello invece ho avuto troppe volte la sensazione del già visto. L’autrice non è riuscita, a mio parere, a rielaborare in modo originale quelle tematiche che già aveva scandagliato nella sua produzione e ad aggiungere qualcosa di nuovo su cui far riflettere.
Protagoniste del romanzo sono due coppie: Alice e Felix, che si incontrano proprio all’inizio della narrazione al loro primo appuntamento dopo essersi scambiati alcuni messaggi su una app di incontri, ed Eileen e Simon che si conoscono ormai da diversi anni, ma non hanno mai provato a intraprendere una relazione.

Alice è una scrittrice di successo, è ricca e conosciuta, ma ha attraversato da poco un periodo difficile ed è reduce da un crollo psicologico che l’ha portata ad essere ricoverata. Eileen lavora per una rivista letteraria che, come ogni lavoro culturale che si rispetti, la paga molto poco ed è la migliore amica di Alice dai tempi dell’università. Simon è un consulente politico capace e molto attraente che conosce Eileen fin dalla sua giovinezza e che intraprende una relazione con lei rischiando di incrinare quel rapporto di amicizia che li lega da molto tempo. Felix invece è il tinder date di Alice, fa il magazziniere e sebbene il loro appuntamento non vada esattamente bene potrebbe essere l’uomo adatto per Alice.
Il lettore segue quindi lo svilupparsi di queste due storie d’amore tra insicurezze, voglia di sentirsi amati e desiderio di felicità, ma oltre i capitoli più prettamente narrativi si possono trovare anche le conversazioni via mail tra Alice ed Eileen che si aggiornano sulla loro vita, ma soprattutto riflettono su alcune tematiche più filosofiche come l’impatto del capitalismo sulla nostra società o gli effetti della fama sulla cultura.
“Quando cerco di immaginarmi come potrebbe essere una vita felice, mi accorgo che da quando ero bambina l’immagine non è molto cambiata: una casa circondata da alberi e fiori, un fiume nei paraggi e una stanza piena di libri, e qualcuno che mi ami, nient’altro.”

La trama del romanzo si esaurisce qua e questa secondo me è una pecca di questo libro, certo la Rooney riesce a descrivere con maestria le scene di maggiore intimità tra le due coppie come aveva già fatto in Persone normali, ma qua, a livello tematico, non mi sembra aggiungere molto rispetto a quanto aveva già detto nella sua precedente fatica letteraria. Inoltre la scrittrice viene da molti elogiata perché è in grado di dare voce ai sentimenti e ai pensieri di una intera generazione che è quella delle persone che hanno intorno ai trent’anni, ma devo dire che ho trovato alquanto anacronistico questo scambio di mail così lunghe e filosofiche che trova spazio tra le pagine del romanzo. Chi al giorno d’oggi si scambierebbe delle mail per tenersi aggiornati sulle proprie vite quando esistono mezzi di comunicazione più rapidi e immediati? Chi disquisirebbe su argomenti così seri e impegnativi via mail? Esatto, se avete risposto “nessuno” avete dato la mia stessa risposta a queste domande.
Dove sei, mondo bello insomma non mi ha convinto, non a causa dello stile usato dalla Rooney che al contrario per me rimane un punto di forza, ma a causa di una mancanza di argomenti e di trama, non sono ben riuscito a capire cosa volesse comunicare l’autrice. Alla fine della mia recensione di Persone normali mi auguravo che Sally Rooney non avesse intenzione di scrivere una continuazione di quella storia perché sarebbe caduta molto probabilmente nella ripetizione e avrebbe potuto stancare, ecco più o meno è quello che è successo. Certo questo nuovo libro non ha gli stessi protagonisti di Persone normali, ma la trama è davvero troppo simile.
Dove sei, mondo bello quindi rimane per me un libro piacevole da leggere, ma che purtroppo mi ha parlato poco.
Alessandro Audisio
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