La prima tappa del secondo giorno è la chiesa di Santa Maria della Salute del Longhena che con la sua imponenza è visibile in molti punti della città e che costituisce uno dei luoghi di riferimento in laguna. Decidiamo di raggiungere la destinazione a piedi per poter vedere anche altri luoghi d’interesse: ci imbattiamo nel teatro La Fenice, nella chiesa di Santo Stefano e in alcune piazze caratteristiche. Dopo aver attraversato il ponte dell’Accademia, uno dei tre ponti principali che collegano la città, affrettiamo il passo per raggiungere Santa Maria della Salute.

Si passa attraverso vie strettissime e poi di colpo, uscendo da un sottopassaggio, ci si trova di fronte a questa chiesa maestosa e scenografica, posta su un’alta scalinata. La facciata è riccamente decorata in stile barocco e colpisce lo spettatore per la sua grandiosità. L’interno della chiesa è più sobrio e geometrico e la pianta centrale conferisce rigore alla costruzione. Tra gli artisti che hanno realizzato le pale d’altare per la chiesa spiccano i nomi di Luca Giordano e soprattutto quello di Tiziano, con La pala della Pentecoste. Nella sacrestia (al costo di 3 euro) sono visibili altri capolavori della pittura come La pala di San Marco di Tiziano, Le nozze di Cana di Tintoretto e il soffitto decorato dalle tele dipinte da Tiziano.

La chiesa della Salute si trova sulla Punta della Dogana, che è una sottile striscia di terra di forma triangolare che separa il Canal Grande dal Canale della Giudecca. Da questo punto si gode di una vista molto affascinante, si può osservare Venezia da una prospettiva particolare, si vede la zona di Piazza San Marco, l’isola di San Giorgio con l’omonima chiesa realizzata da Palladio, e il Canal Grande popolato da un gran numero di imbarcazioni.

Ci dirigiamo quindi verso le Gallerie dell’Accademia dove, oltre al museo, ci aspetta la prima parte della mostra dedicata al giovane Tintoretto. La prima cosa che vediamo è proprio l’esposizione, che si pone come obbiettivo quello di analizzare i possibili modelli della pittura di Tintoretto, documentando in che modo l’artista veneziano fosse venuto a contatto con opere realizzate in diverse zone d’Italia. La mostra raccoglie le testimonianze di ciò che era già presente a Venezia alla nascita di Tintoretto e di ciò a cui l’artista ha fatto riferimento nelle sue opere. “Il disegno di Michelangelo e il colorito di Tiziano”: questa frase, attribuita allo stesso Tintoretto, riassume in modo efficacie lo stile di questo pittore che con le sue opere, realizzate con veloci pennellate, conquistò Venezia, ricavandosi un posto di eccellenza nelle committenze cittadine in un panorama dominato dalla figura davvero troppo ingombrante del “maestro” Tiziano. D’effetto è l’ultima sala della mostra che ospita il telero che raffigura Il miracolo dello schiavo: le corporature possenti delle figure e i colori sgargianti delle vesti di alcune di esse mettono lo spettatore di fronte ad uno dei vertici della pittura di Tintoretto, in cui è possibile ammirare l’influenza di Michelangelo in tutta la sua magnificenza.

Dopo la mostra iniziamo il percorso classico attraverso le Gallerie, che partendo dai fondi oro porta il visitatore in viaggio fino al Settecento nella pittura veneziana. Alcune sale erano chiuse per un intervento di riallestimento, ma comunque tante sono le opere da ammirare, forse anche troppe per poter essere osservate con attenzione. Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Bartolomeo Vivarini, Giorgione, Tintoretto, Tiziano, Veronese, Mantegna, Piero della Francesca sono solo alcuni dei tanti pittori le cui opere sono custodite nel museo. Particolarmente importanti per il nostro viaggio sulle orme di Tintoretto sono i grandi teleri realizzati dall’artista per la Scuola Grande di San Marco: Il trafugamento del corpo del santo da Alessandria d’Egitto e il San Marco che salva un moro. Capolavoro enigmatico e che ha fatto consumare molto inchiostro ai critici d’arte è La tempesta di Giorgione, su cui le ipotesi si sprecano e che, seppur con le sue dimensioni ridotte, domina una delle sale centrali del percorso espositivo.

Per pranzo scegliamo la Taverna San Trovaso, locale vicino alle Gallerie, poco turistico e adatto a gustare alcune delle specialità del luogo: io ho scelto le seppie alla veneziana con salsa nera e polenta, davvero buone, e per dolce una torta al cioccolato e pistacchio. (Rapporto qualità-prezzo ottimo, spesa: 20€)
Finito il pasto ci incamminiamo verso la seconda parte della mostra di Tintoretto, ospitata a Palazzo Ducale. Le sale sono buie e la luce colpisce solamente le opere dell’artista che illuminano l’ambiente. Questa seconda parte della mostra che indaga il percorso del pittore nella sua maturità e cerca di illustrare tutti i suoi vari ambiti di lavoro, sembra a prima vista più semplice da essere interpretata e forse meno interessante della prima, ma certamente sul nostro blog uscirà presto un articolo che indagherà più da vicino gli aspetti critici e tecnici delle due esposizioni. Quello che è indubbio è il pregio delle opere esposte, provenienti da tutto il mondo, e che mostrano le diverse sfaccettature della pittura di Tintoretto, capace di destreggiarsi tra la committenza sacra, profana e ritrattistica.
Nell’ultima sala c’è la possibilità di vedere un bel documentario sulla figura dell’artista, che parla della sua vita e soprattutto della sua arte.

Finita la mostra decidiamo di andare a visitare la famosa libreria Acqua alta, che in un ambiente alquanto particolare, popolato di gatti e arredato con barche che trasportano volumi, vende libri usati. I libri esposti sono davvero tanti e si possono trovare tutti i generi immaginabili, io alla fine decido di acquistare la raccolta di racconti di Calvino, intitolata Ultimo viene il corvo, per sfuggire alle brutte edizioni moderne degli oscar Mondadori.
Ci attende la cena e ancora qualche giro per le calli veneziane e poi un sonno riposante per preparaci al terzo e ultimo giorno della nostra visita.
Tutte le foto dell’articolo sono state fatte da noi.
Giorno 1: https://letterarti.wordpress.com/2018/11/21/itinerario-veneziano-giorno-1/
Giorno 3: https://letterarti.wordpress.com/2018/11/23/itinerario-veneziano-giorno-3/
Alessandro Audisio