A sette anni decisi che avrei fatto la fumettista.
Oltre ad essere una bambina biondissima e riccioluta, ero anche una patita di manga e anime, tanto è vero che costrinsi i miei ad accompagnarmi al tanto sognato Lucca Comics & Games solo per incontrare i miei illustratori preferiti ed appendere i miei disegni nello stand delle W.I.T.C.H.
Con gli anni i miei sogni professionali sono cambiati, ma la passione per il mondo dell’illustrazione è rimasta. Sarà per questo che mi piacciono così tanto le graphic novel, il perfetto connubio tra fumetto e romanzo.
Sicuramente vi starete chiedendo come faccia io, studentella squattrinata, a permettermi dei volumi che viaggiano tra i 17 e i 60 Euro e che spesso si leggono nel tempo di un viaggio in treno. Vi confesso che da un lato sono diventata campionessa mondiale di lettura-in-libreria, dall’altro ho imparato a cogliere l’attimo, avvalendosi delle numerose offerte che ogni anno mi permettono di acquistare romanzi grafici a prezzi universitario-friendly.
Per festeggiare i dieci anni dalla fondazione, fino al 21 aprile la casa editrice Bao offre la possibilità di acquistare tutti i libri del catalogo con un allettante sconto del 25% su ogni copia, sia nelle librerie, sia stando in panciolle sul divano con il cellulare a portata di mano. Se siete incuriositi ma non sapete da dove partire con il vostro shopping, questo articolo fa per voi! Ecco le cinque graphic novel edite Bao che non possono mancare nella vostra collezione.
N.B. In questo elenco non troverete il mio amato Zerocalcare perché ho preferito lasciare spazio ad altre chicche meno conosciute, però è implicito che dobbiate recuperare uno ad uno i suoi lavori, mi raccomando!
“Stelle o sparo” di Nova
Classe 1984 (“Come i Gremlins e Freddy Krueger”), Nova realizza la sua prima fatica per Bao nel 2018. “Stelle o sparo” racconta di una crisi e di un viaggio, con nostalgiche atmosfere anni ’90 che vi faranno tornare indietro a quando avevate sedici anni e una gigantografia di Kurt Cobain appesa in camera. Leggendo questo romanzo di formazione avrete voglia di scoprire qualcosa in più su voi stessi, proprio come Stella, la protagonista, che sembra aver perso un po’ la rotta di casa ma che, straordinariamente, la ritroverà lontanissima dal posto in cui abita, in un isolotto dimenticato in un angolo di oceano. La voce genuina e spontanea della narratrice è la punta di diamante di “Stelle o sparo”: vi farà innamorare non solo di Stella, ma anche di Nova stessa, per la quale confesso di aver preso una bella cotta e che mi ricorda la zia con i piercing e i lobi dilatati che avrei voluto avere alle medie.
Le illustrazioni sono interamente in bianco e nero, con un tratto spesso e marcato che bene si accosta all’apparente durezza della protagonista, la quale imparerà a lasciarsi andare nel corso della narrazione.
Intenso, punk
“Murderabilia” di Àlvaro Ortiz
Quante volte abbiamo sentito i nostri genitori urlarci di alzarci dal divano e di darci da fare. La madre di Malmö, invece, è ormai rassegnata: dopo la fine degli studi, il ventitreenne si è abbandonato alla totale nullafacenza, passando le giornate chiuso in camera tra film porno scadenti e pagine di romanzi che scrive e cancella immediatamente. Ècon la morte dello zio Antonio che Malmöscopre un mondo grottesco – quello dei collezionisti di oggetti macabri che hanno fatto da sfondo ad efferati omicidi e a morti violente.
Ortiz esordisce in Italia con quest’opera solo di recente, ma la speranza è quella che non resti l’unica ad essere tradotta nella lingua nostrana. Il cinismo che si respira tra le pagine è irresistibile ed offre al lettore sentimenti contrastanti, tra divertimento, disgusto ed incredulità. L’autore iberico non lascia niente all’immaginazione e non ha paura di rappresentare immagini crude o scene di sesso, che talvolta disturbano, talvolta suscitano quella risata imbarazzata che vi farà restare tanto spiazzati. Le illustrazioni sono apparentemente innocue, con colori tenui e figure curvilinee, e riscuoteranno anche il favore di chi nella propria vita ha letto al massimo qualche pagina di Topolino.
Irriverente, caustico
“Stella di mare” di Giulio Macaione
In questa romantica storia italiana, Macaione ci porta nella sua Sicilia e coglie l’occasione per immergerci (letteralmente) nelle leggende sulle sirene.
Il romanzo prende il titolo in prestito dal capolavoro di Lucio Dalla, di cui riprende le atmosfere e le immagini. La storia è infatti quella di un’attesa lunga anni: Stefano aspetta l’estate solo per godersi qualche giorno con l’amata Marina, in vacanza a Cefalù con i parenti, ma chi si nasconde dietro i suoi occhi grandi e il suo sorriso misterioso?
Il libro è dedicato a chi aspetta, a chi non riesce a trovare in sé il coraggio di scegliere, a chi galleggia indistintamente nel non-detto e nel non-fatto, ed è un quadro garbato e sensibile di una giovinezza che non appaga e di una vecchiaia aggrappata ad un passato più pregno.
I personaggi di Macaione ci ricordano per tratto quelli dei manga giapponesi e come indole i trentenni italiani cresciuti con il fantasma della crisi e del lavoro che manca. L’utilizzo del blu, del bianco e del giallo ci fa sentire quasi sotto il pelo dell’acqua, anche con un impiego incantevole di luci e ombre, e ci lascia trascinare via con la storia verso un finale dolce-amaro.
Raffinato, splendido
“The umbrella academy” di Gerard Way e Gabriel Bà
Forte dell’uscita della nuova serie su Netflix, ritorna in auge questa graphic novel del 2009 che racconta le vicende di una “famiglia disfunzionale di supereroi”.
Già cantante della band punk-rock My Chemical Romance, Gerard Way collabora con l’illustratore Gabriel Bà per portare su carta le avventure che immaginava da vivere da piccolo con il fratello. Nasce così un’opera poliedrica che, a discapito della trama, non coinvolgerà solo chi già è appassionato di supereroi, ma anche chi desidera dare uno sguardo a dinamiche familiari non sempre semplici.
1 ottobre 1989. In tutto il mondo nascono misteriosamente 43 bambini da donne che fino ad un attimo prima non pensavano neanche di essere in attesa. Sette di questi vengono adottati dal miliardario Reginald Hargreeves, il quale li addestrerà per potenziare le loro abilità straordinarie. La morte dell’uomo sarà, anni dopo, la macabra occasione per i fratelli Hargreeves di riunirsi dopo una lunga lontananza, ma il “nido” familiare a volte non è così accogliente come sembra, e sarà lo scenario in cui i ragazzi affronteranno i demoni del loro passato.
Il punto forte dell’opera è sicuramente la caratterizzazione dei personaggi, che non lascia nulla al caso e che soddisfa pienamente la voglia del lettore di scoprire la profondità di ognuno dei fratelli e non solo. Sulla tavola ci sono un’imminente fine del mondo, viaggi nel tempo, assassini infallibili e relazioni complesse, un mix che ha reso questo volume e il seguente un cult per appassionati di tutto il mondo. In uscita a fine anno, il terzo episodio della saga: siete in tempo per godervi i romanzi e la snervante attesa del finale.
Avvincente, rock
“I giorni che scompaiono” di Timothé Le Boucher
Cosa fareste se vi rendeste conto di stare vivendo solo un giorno su due? È il problema che si ritrova a dover affrontare l’acrobata Lubin e che ci pone davanti ad un dilemma secolare: è possibile riuscire a godersi ogni momento? “I giorni che scompaiono” ci mette faccia a faccia con una realtà fugace che spesso non apprezziamo abbastanza e ci porta a riflettere sulle sfaccettature della psiche umana. Nonostante la pesantezza dei temi, Le Boucher riesce a farci ragionare senza mandarci in paranoia, quindi non temete crisi esistenziali indesiderate!
Nonostante la giovane età, l’autore ha all’attivo cinque opere, e “I giorni che scompaiono” ispirerà entro l’estate una pellicola cinematografica. A poco più di vent’anni, l’illustratore francese già dà prova di una scrittura di spessore e di un’originalità innata che spero lo porteranno sempre più lontano dai confini della madrepatria.
Avete preso appunti?
Vittoria Avogadro
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