28 giugno 1969
È una serata uguale a tutte le altre allo Stonewall Inn, il bar al numero 53 di Christopher Street, tra la West 4th Street e Waverly Place, nel Greenwich Village di New York. Magari oggi una “serata uguale a tutte le altre” la passeremmo a bere una birra con gli amici, chiacchierando e ridendo dei problemi, ma negli anni sessanta, in una New York che reprime e non include, non è certo questa la routine. Le retate organizzate dalla polizia nei locali di riferimento della comunità queer newyorkese erano all’ordine del giorno: la notte del 28 giugno otto agenti in borghese fanno irruzione allo Stonewall Inn e arrestano tutti coloro che indossano vestiti diversi da quelli tradizionalmente attribuiti al loro sesso di nascita, uomini e donne additati come gay e lesbiche e i baristi che avevano servito loro da bere. Quella sera però qualcosa cambia: Sylvia Rivera, donna transessuale di appena diciotto anni, dà inizio alla rivolta contro la polizia, scagliando una bottiglia contro alcuni agenti. È l’inizio di quelli che sarebbero passati alla storia come “moti di Stonewall”, un’insurrezione che durò cinque giorni e coinvolse migliaia di uomini e donne omosessuali, portando infine alla fondazione del Gay Liberation Front.

Dall’anno seguente, il mese di giugno è stato dedicato alla celebrazione dell’orgoglio LGBTQIA+, con la programmazione in tutto il mondo di parate in cui si festeggia la comunità e si porta all’attenzione pubblica il tema dell’uguaglianza. Il mese del pride dev’essere un’occasione per tutti per riflettere e per porsi una domanda: cosa posso fare per supportare la comunità LGBTQIA+? A questo proposito, vi consiglio tre letture diverse per approfondire il tema.
“Secondo natura – la bisessualità nel mondo antico” di Eva Cantarella

Eva Cantarella è una storica e giurista nostrana, specializzata in storia e legislazione antica. In questo splendido saggio del 1988, l’autrice analizza il valore della bisessualità nella società greca e romana, chiedendosi se tali comportamenti fossero tollerati o considerati deviati. Con grande irriverenza, la Cantarella ci porta con sé in un viaggio nel mondo antico, analizzando le abitudini della pederastia ad Atene e dello stupro a Roma, la cui valenza educativa era diametralmente opposta all’opinione che si aveva dell’omosessualità femminile, sempre vista con sguardo critico. Nel mondo greco, l’omosessualità era considerata importante nella transizione tra la giovinezza e l’età adulta, poiché stabilire un rapporto del genere con il proprio precettore avrebbe consentito metaforicamente di acquisire la virilità e la conoscenza del più grande. Lo stesso non si poteva dire dell’omosessualità praticata tra uomini adulti, immediatamente etichettata come segno di debolezza. Il saggio risulta elegante e scorrevole, molto piacevole ed interessante alla lettura, ed è adatto sia ad un pubblico che abbia già affrontato studi classici, sia a chi invece vi si affaccia per la prima volta. Si divide in trattazioni sul mondo greco e romano e in sezioni ordinate che consentono di mantenere alla perfezione il filo del discorso e di godere delle trattazioni illuminanti della Cantarella, accompagnate minuziosamente da frammenti testuali. Talvolta è data per scontata la conoscenza della lingua latina, però questo non compromette la lettura ad un lettore meno specializzato.
“Elementi di critica omosessuale” – Mario Mieli
«Spero che la lettura di questo libro favorisca la liberazione del desiderio gay presso coloro che lo reprimono e aiuti quegli omosessuali manifesti, che sono ancora schiavi del sentimento di colpevolezza indotto dalla persecuzione sociale, a liberarsi della falsa colpa.»
Scomparso prematuramente a soli trent’anni, Mario Mieli è considerato uno dei fondatori del movimento italiano di liberazione sessuale, nonché uno dei primi teorici degli studi di genere. Classe 1952, nasce e cresce tra Milano e l’hinterland per poi proseguire gli studi a Londra. È nel Regno Unito che entra in contatto con il Gay Liberation Front, proprio negli anni immediatamente successivi ai moti di Stonewall; ritornato in Italia, fonda “Fuori!” il primo collettivo italiano di liberazione omosessuale. Laureato in filosofia morale, Mieli dedica la gran parte della sua vita allo studio delle teorie di genere, sempre in modo sprezzante e sovversivo. È con questo atteggiamento che scrive la sua opera più celebre, “Elementi di critica omosessuale”, edito da Einaudi nel 1977, saggio che diventerà caposaldo degli studi relativi all’orientamento sessuale e all’identità di genere. L’autore ritiene il capitalismo antropologicamente omofobo, per questo abbraccia sin da giovanissimo il Marxismo, che influenza fortemente il suo modo di pensare. Se la società considera l’eterosessualità la norma, ogni altro orientamento verrà considerato a prescindere promiscuo e deviato, dunque Mieli espone la teoria del “transessualismo universale”, secondo cui ogni essere umano sarebbe intrinsecamente bisessuale, prendendo in prestito l’immagine usata da Freud, che vedeva l’eros come entità polimorfa.
Leggendo “Elementi di critica omosessuale”, è necessario tenere in considerazione il background culturale in cui si muove l’autore, figlio della rabbia della rivoluzione e forse dell’atteggiamento veemente e sfacciato dei vent’anni. Non dobbiamo stupirci quando Mieli inneggia all’utilizzo di sostanze stupefacenti o parla di pedofilia, perché l’intento dello scritto è innanzitutto quello di provocare e risultare sovversivo. Letto oggi, il saggio dà un’idea chiara e lucida della società dell’epoca, disturbando chi lo affronta. (ma solo se ci si arma di eccessiva serietà)
“Questo libro è gay” – Juno Dawson

In un mondo dove gli stereotipi influenzano così tanto il pensiero comune, qualcuno si è proposto di far capire che prima che queer si è innanzitutto persone. Ecco lo scopo dei libri di Juno Dawson, insegnante e autrice britannica, i cui scritti sono indirizzati in particolare ai giovanissimi. “This book is gay” esce in Inghilterra nel 2014 e suscita non poche polemiche, diventando anche protagonista di una petizione che voleva rimuoverlo totalmente dalle librerie. Il testo vuole essere un vero e proprio vademecum a tutte le sfumature di identità e amore, tematiche trattate in modo chiaro e cortese per chi vuole scoprire qualcosa di più sulla comunità LGBTQIA+, ma allo stesso tempo forte e intenso per chi fa parte della comunità e desidera affrontare una lettura garbata e interessante. La scrittura è divertente, scorrevole e lucida ed è arricchita sia dalle illustrazioni di Spike Gerrell, sia da esperienze reali (o quantomeno verosimili) di persone queer, come l’autrice, apertamente transessuale dal 2015. Vengono affrontati argomenti legati alla vita di ogni giorno, come il rapporto tra omosessualità e credo religioso, l’affettività, il sesso, la difficoltà del coming out, le etichette e le discriminazioni, portando l’attenzione sul fatto che ognuno di noi deve sentirsi libero di essere se stesso senza remore e senza alcuna paura.
E allora buon Pride! Che sia un momento per informarsi, riflettere, festeggiare e combattere, perché Pride significa onorare chi ha lottato per le libertà che abbiamo conquistato oggi, celebrare l’amore e le diversità e costruire assieme una comunità più inclusiva, che fa delle differenze un punto di forza.
Vittoria Avogadro
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